Masahisa Fukase a cura di inaugurazione In mostra Masahisa Fukase, Sasuke 1983, from the series A Game © Masahisa Fukase Archives |
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16 mercoledì Gen 2019
Posted Arte, Fotografia
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Masahisa Fukase a cura di inaugurazione In mostra Masahisa Fukase, Sasuke 1983, from the series A Game © Masahisa Fukase Archives |
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17 martedì Lug 2018
Posted Arte, Fotografia
inFrancesca Conchieri
Mauro Cossu
Alessandra Eramo
Gruppo Sinestetico
Alessandro Ligato
Steve Piccolo
Nell’ Età Classica il paesaggio (σκηνογραφία) era il contenitore per eccellenza. Al suo interno tutto accadeva, anzi, contenuto e contenitore si mescolavano sino a confondersi, restituendoci un’idea di unità ed allo stesso tempo di unicità.
Sei declinazioni del paesaggio è una sorta di collage, dall’idea di Francesca Conchieri e Mauro Cossu di mettere insieme un gruppo di operatori, al fine di esprimere idee, concetti e riflessioni sul tema, partendo da approcci differenti. Si tratta della prima tappa di un percorso che fa riferimento al CSP (Centro Studi sul Paesaggio), un progetto che indaga, senza intento accademico, sul paesaggio come esperienza. La manifestazione è concentrata in due giorni di azioni performative, il 21 e 22 luglio, durante i quali si presenteranno i sei interventi attraverso una serie di reading e listenig aperti al pubblico. Successivamente, nel corso dei mesi, con saltuari re-call, si estenderà la partecipazione ampliando la base del confronto e la gamma delle esperienze.
In the Classical Age the landscape (σκηνογραφία) was the container par excellence. Inside everything happened, indeed, content and container mingled and merged, giving us back an idea of unity and at the same time of uniqueness.
Six declinations of the landscape is a sort of collage, from the idea of Francesca Conchieri and Mauro Cossu to put together a group of operators, in order to express ideas, concepts and reflections on the topic, starting from different approaches. This is the first stage of a journey that refers to the CSP (Center for Landscape Studies), a project that investigates, without any academic intent, on the landscape as an experience. The event is concentrated in two days of performative actions, on July 21st and 22nd, during which the six presentations will be presented through a series of readings and listening open to the public. Subsequently, over the months, with occasional re-calls, participation will be extended, widening the basis of the comparison and the range of experiences.
Il 21 e 22 luglio per due giorni di esplorazioni sul territorio di riferimento di associazione PIR (media Valcamonica) soggetto promotore.
Documentando conversazioni, produzioni e considerazioni
Pubblicando un quaderno a tiratura limitata (copie numerate e firmate dai partecipanti)
a questo link potete scaricare la pubblicazione andata in stampa:
http://www.ruinascontemporaneas.it/6decl-quaderno%20con%20segno%20taglio.pdf
Per informazioni
Francesca Conchieri 338.3853762 francesca@postindustriale.it
Mauro Cossu 324.0990943 mauro@ruinascontemporaneas.it
Ass. Post Industriale Ruralità Centro 3T Via Scianica 6 Sellero (BS) centro3t@gmail.com
07 giovedì Giu 2018
Posted Arte, Fotografia
inTag
Gruppo del mercoledì; Lucia Marcucci; Paola Mattioli; Maria Mulas; Letizia Battaglia; Giovanna Borgese; Agnese De Donato; Chiara Samugheo, Raffaella Perna; Collezione Donata Pizzi; Paola Agosti; Tomaso Binga; Silvia Camporesi; Carla Cerati; Agnese De Donato; Nicole Gravier
Palazzo delle Esposizioni
a cura di Raffaella Perna
promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo, ideata dalla Triennale di Milano e dal Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo in collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo
La mostra propone una selezione di oltre duecento fotografie e libri fotografici provenienti dalla Collezione Donata Pizzi, costituita con lo scopo di promuovere la conoscenza delle più originali interpreti nel panorama fotografico italiano dalla metà degli anni Sessanta a oggi. La collezione – unica nel suo genere in Italia – è composta da opere fotografiche realizzate da circa settanta autrici appartenenti a generazioni ed ambiti espressivi diversi: dai lavori pionieristici di Paola Agosti, Letizia Battaglia, Lisetta Carmi, Elisabetta Catalano, Carla Cerati, Paola Mattioli, Marialba Russo, sino alle ultime sperimentazioni condotte tra gli anni Novanta e il 2018 da Marina Ballo Charmet, Silvia Camporesi, Monica Carocci, Gea Casolaro, Paola Di Bello, Luisa Lambri, Raffaella Mariniello, Marzia Migliora, Moira Ricci, Alessandra Spranzi e numerose altre.
La collezione di Donata Pizzi è stata presentata per la prima volta alla Triennale di Milano nel 2016 nell’ambito di un progetto nato in collaborazione con Mufoco – Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo e viene ora proposta al Palazzo delle Esposizioni arricchita delle nuove acquisizioni.
In Italia l’ingresso massiccio di fotografe, fotoreporter e artiste nel circuito culturale risale agli anni Sessanta: in questo momento l’accesso delle donne al sistema dell’arte e del fotogiornalismo – ambiti rimasti a lungo appannaggio quasi esclusivo di presenze maschili – è favorita dai repentini cambiamenti socio-politici e dalle nuove istanze sollevate dal femminismo. Grazie anche alle conquiste di quella generazione oggi fotografe e artiste hanno acquisito posizioni di primo piano nella scena italiana e internazionale: il loro lavoro è presente in musei, gallerie, festival, riviste e pubblicazioni specializzate, nel nostro Paese e all’estero. Nonostante la decisa inversione di rotta, la disparità di genere è a tutt’oggi un problema esistente e la storia di molte fotografe è ancora da riscoprire e valorizzare. La consapevolezza di questa carenza nella cultura fotografica italiana, il riconoscimento della disattenzione delle istituzioni, del collezionismo e della critica hanno spinto Donata Pizzi a dare inizio alla raccolta esposta oggi al Palazzo delle Esposizioni di Roma e presentata nell’ottobre del 2016 alla Triennale di Milano. Le opere della collezione testimoniano momenti significativi della storia della fotografia italiana dell’ultimo cinquantennio: da esse affiorano i mutamenti concettuali, estetici e tecnologici che la hanno caratterizzata. La centralità del corpo e delle sue trasformazioni, la necessità di dare voce a esperienze personali e al vissuto quotidiano e familiare, il rapporto tra la memoria privata e quella collettiva sono i temi nevralgici che emergono dalla mostra e legano tra loro immagini appartenenti a vari decenni e generi, dalle foto di reportage a quelle più spiccatamente sperimentali.
L’esposizione si articola in quattro sezioni, dedicate, rispettivamente, alla fotografia di reportage e di denuncia sociale (Dentro le storie); ai rapporti tra immagine fotografica e pensiero femminista (Cosa ne pensi tu del femminismo?); ai temi legati all’identità e alla rappresentazione delle relazioni affettive (Identità e relazione); e, infine, alle ricerche contemporanee basate sull’esplorazione delle potenzialità espressive del mezzo (Vedere oltre).
In mostra verrà proposto inoltre il documentario PARLANDO CON VOI, con interviste a molte delle fotografe in mostra, tratto dal libro omonimo di Giovanna Chiti e Lucia Covi (Danilo Montanari Editore), prodotto su idea di Giovanni Gastel da AFIP International – Associazione Fotografi Professionisti e Metamorphosi Editrice.
FOTOGRAFE:
Paola Agosti, Martina Bacigalupo, Isabella Balena, Marina Ballo Charmet, Liliana Barchiesi, Letizia Battaglia, Betty Bee, Tomaso Binga (Bianca Menna), Giovanna Borgese, Giulia Caira, Marcella Campagnano, Silvia Camporesi, Monica Carocci, Lisetta Carmi, Gea Casolaro, Elisabetta Catalano, Carla Cerati, Augusta Conchiglia, Daniela Comani, Marilisa Cosello, Paola De Pietri, Agnese De Donato, Paola Di Bello, Rä di Martino, Anna Di Prospero, Bruna Esposito, Irene Fenara, Eva Frapiccini, Vittoria Gerardi, Simona Ghizzoni, Bruna Ginammi, Elena Givone, Nicole Gravier, Gruppo del mercoledì (Bundi Alberti, Diane Bond, Mercedes Cuman, Adriana Monti, Paola Mattioli, Silvia Truppi), Adelita Husni-Bey, Irene Fenara, Luisa Lambri, Lisa Magri, Lucia Marcucci, Raffaela Mariniello, Allegra Martin, Paola Mattioli, Malena Mazza, Libera Mazzoleni, Gabriella Mercadini, Marzia Migliora, Ottonella Mocellin, Verita Monselles, Maria Mulas, Brigitte Niedermair, Cristina Omenetto, Michela Palermo, Lina Pallotta, Beatrice Pediconi, Claudia Petraroli, Agnese Purgatorio, Luisa Rabbia, Moira Ricci, Giada Ripa, Francesca Rivetti, Sara Rossi, Marialba Russo, Lori Sammartino, Chiara Samugheo, Marinella Senatore, Shobha, Alessandra Spranzi, Grazia Toderi, Francesca Volpi, Alba Zari.
Letizia Battaglia, La bambina e il buio, Baucina, 1980 | stampa gelatina bromuro d’argento © Letizia Battaglia
Giovanna Borgese, Le ragazze terroriste – Le ragazze di Prima Linea, 1981 | stampa gelatina, bromuro d’argento
Agnese De Donato, Donne non si nasce, si diventa, 1970 | stampa gelatina, bromuro d’argento
Carla Cerati, Umberto Eco all’inaugurazione di M.A.R.C.O, 1971 | stampa gelatina, bromuro d’argento © Carla Cerati
Agnese De Donato, Donne non si nasce, si diventa, 1970 | stampa gelatina, bromuro d’argento
28 lunedì Mag 2018
Posted Fotografia, Poesia Visuale, Visual poetry
inFONDAZIONE BERARDELLI
“VOLTI, AZIONI, OGGETTI”
La Poesia Visiva nelle fotografie della collezione Berardelli
a cura di MARGOT MODONESI
Grazia Azzali, Fabrizio Garghetti, Paola Mattioli, Renato Corsini, Innocente, Giovanni Fontana, Arrigo Lora Totino
visitabile su appuntamento dal 26 maggio al 7 luglio 2018
per guida alla mostra
VIA MILANO 107, BRESCIA – TEL +39 030 31 38 88
26 giovedì Apr 2018
Posted Arte, Fotografia, Video
in
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27 martedì Feb 2018
Posted Arte, Fotografia
in
Kind of day in Milano |
In mostra |
Era quel genere di giornata da film noir a Milano. Il sole stava cercando di penetrare tra le nuvole che si muovevano veloci mentre noi cercavamo un lungo vicolo per lo studio di Kris. Ovviamente non c’era un numero civico – non c’era nemmeno il nome RUHS inciso nel metallo del grande portone industriale all’ingresso. Finalmente Kris uscì, si aggirava nei suoi abiti da lavoro come un personaggio dell’opera teatrale ‘Uomini e topi’ di John Steinbeck. Siamo entrati, e lui rispose con il suo modo dolce di parlare, mentre noi ci complimentavamo per i disegni e le sculture che riempivano lo spazio, “La luce è bella qui dentro.” Il mio esposimetro segnava un’apertura di diaframma di appena f/ 2.8 ad 1/15. Mi venne in mente quando avevo fotografato Balthus nel suo studio in Svizzera, costruito direttamente nella terra. Lì, a malapena, sono riuscito a leggere il mio esposimetro. Era abbastanza tardi quando arrivammo al club di boxe, ma non me ne accorsi nemmeno perché ero già occupato a fotografare i combattenti sul ring, che si tiravano feroci pugni l’uno l’altro, imprecando in italiano; come diceva Kris in modo rassicurante, “Non ti preoccupare, amerai la luce.” Bruce Weber. Nel 2003 Bruce ha visitato lo studio di Kris, nuovamente quindi nel 2011 e nel 2014, ha scattato una serie di fotografie. Una collaborazione tra artisti. Questa mostra è la memoria di quei giorni e di questa amicizia.
KRIS RUHS |
In mostra |
Martedì 20 febbraio 2018 la Fondazione Sozzani inaugura Wave After Wave, un’installazione di Kris Ruhs, l’ultima della serie di riflessioni sulla luce e sulla percezione.
Noto come uno tra gli artisti più singolari d’Europa, Kris Ruhs è proteiforme nella sua creatività e quasi impossibile da definire nel processo creativo. Utilizza un’ampia varietà di tecniche e con il suo lavoro genera progetti internazionali di grande respiro. Ceramiche forgiate nel fuoco, ferro e legno, rame, carta, spago, filo e oggetti di recupero, rifluiscono da uno studio apparentemente caotico con estrema precisione.
“Wave After Wave” è un riconoscimento del tempo trascorso nell’esplorazione. La luce è la sua dimensione costante, ma la comprensione ci guida attraverso il labirinto in un viaggio intellettuale ed emotivo o, in definitiva, fisico.
Qui, nella terza installazione, una cortina di schermi fittamente connessi galleggia appena sulla superficie delle pareti e dolcemente si fonde con l’essenza dello spazio e della luce necessari per esprimere questo luogo.
L’energia liminale di “Wave After Wave” sposta ulteriormente la nostra percezione all’origine e al termine delle opere presentate, dense di memoria, dove un velo di fili finissimi definisce i bordi di questo mondo, attirando lo sguardo nella complessità dei passaggi sottilmente definiti.
Come talismani di questo viaggio, piccoli oggetti carbonizzati, forse organici, ancora potenti, siedono su piedistalli, chiedendoci di riconoscere la loro singolarità.
E qui, nel più piccolo degli spazi, l’arte di Ruhs emerge dal labirinto dei processi fisici che sempre governa con il proprio ritmo.
La Fondazione Sozzani è un’istituzione culturale costituita a Milano da Carla Sozzani nel 2016 per la promozione della fotografia, della cultura, della moda e delle arti. La Fondazione ha assunto il patronato della Galleria Carla Sozzani e prosegue il percorso dell’importante funzione pubblica che la galleria svolge da 28 anni.
http://www.galleriacarlasozzani.org
31 mercoledì Gen 2018
Posted Arte, Fotografia, Mail Art
in
Mail Art: da una tecnica all’altra
mostra internazionale a cura di Angela Caporaso e Giuseppe Di Meo
3/2/2018 – 11/2/2018
Casa Museo Rossi – Casagiove (Caserta)
Vernissage : sabato 3 ore 17
Mail Art: da una tecnica all’altra è una mostra di artisti internazionali che si articola in 2 sezioni: nella prima troviamo alcune opere tratte dalla collezione privata di mail art di Angela Caporaso; una collezione nata allorquando ella ha incominciato a frequentare l’affascinante ed insolito mondo dei mail artisti e ad intrattenere con loro il “noto interscambio artistico”, vero fulcro della mail art, pratica codificata come linguaggio autonomo negli anni sessanta ad opera soprattutto di Ray Johnson, esponente americano della pop art.
La seconda sezione invece, pur mantenendo la linea ispiratrice sopradescritta, focalizza la sua attenzione sulla mail art fotografica, mutuata dall’ambito F.I.A.F. (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) e vi possiamo ammirare alcune fotocartoline collezionate da Giuseppe Di Meo.
La differenza tra le opere esposte nelle due sezioni consiste soprattutto nella tecnica usata per la loro realizzazione. Infatti mentre i lavori presenti nella prima sezione – artistamp e altered envelope soprattutto – sono realizzati con fantasiosi timbri artistici multicolori, collage, acquerello o matita, le fotocartoline si distinguono per la totale libertà espressiva e l’utilizzo delle più svariate tecniche fotografiche, dalle cosiddette analogiche a quelle sviluppate con mezzi digitali, qui anche veicolata mediante la manifestazione a tema “FotoApPosta” caratterizzata dall’intrinseca unione del francobollo tematico all’immagine fotografica.
Dopo aver posto l’accento sulle differenze diremo che caratteristica comune ai vari lavori presentati in entrambe le sezioni è che essi sono stati tutti rigorosamente inviati per via postale perché condizione necessaria e imprescindibile della mail art è l’uso del mezzo postale. Non a caso infatti la diretta antesignana di questa pratica artistica va ricercata nella cartolina postale che si diffuse in Europa sul finire del diciannovesimo secolo; difatti la prima nazione a dotarsi di questo mezzo di comunicazione fu l’Austria nel 1869, mentre in Italia per vedere in circolazione le prime cartoline postali dobbiamo aspettare il 1 ° gennaio del 1874.
Artisti – dalla collezione di Angela Caporaso
Lello Agretti (Italia) – Eva Albiol (Marocco) – Maria Darmeli Araujo (Brasile) – Derya Avci (Turchia) – Diego Axel Lazcano (Argentina) – Amuldo (Paesi Bassi) – Tiziana Baracchi (Italia) – Vittore Baroni (Italia) – Sabel Baña (Spagna) – Pier Roberto Bassi (Italia) – Cecilia Bossi (Italia) – Carlos Botana (Spagna) – Kevin Brandtner (Austria) – Carmen Bressa (Argentina) – Laurence Bucourt (Francia) – Mirta Caccaro (Italia) – Mara Caruso (Italia) – Lamberto Caravita (Italia) – Bruno Cassaglia (Italia) – Maria Teresa Cazzaro (Italia) – Bruno Chiarlone (Italia) – Chorianopoulou Maria (Grecia) – Ryosuke Cohen (Giappone) – Mabi Col (Italia) – Enzo Correnti (Italia) – Carmela Corsitto (Italia) – Joan Desmond (USA) – Marcello Diotallevi (Italia) – Maurizio Follin (Italia) – Graziana Giunta (Italia) – Rosa Gravino (Argentina) – John Held (USA) – Eni Ilis (Brasile) – Miguel Jimenez (Spagna) – Joel Lambeth (Australia) – Thierry Lambert (Francia) – Pierpaolo Limongelli (Italia) – Juan Lopez de Ael (Spagna) – Ruggero Maggi (Italia) – Maria Grazia Martina (Italia) – Virginia Milici (Italia) – Maya Lopez Muro (Italia) – Clemente Padin (Uruguay) – Walter Pennacchi (Italia) – Antonella Prota Giurleo (Italia) – André Robèr (Francia) – Ina Ripari (Italia) – Claudio Romeo (Italia) – Marino Rossetti (Italia) – Antonio Sassu (Italia) – Roberto Scala (Italia) – Lucia Spagnuolo (Italia) – Renata e Giovanni Strada (Italia) – Mikel Untzilla (Spagna) – Ka Van Haasteren (Paesi Bassi) – Cyril R. Vergnaud (Taiwan).
Artisti – dalla collezione di Giuseppe Di Meo
Monica Giudice (Milano) – Roberto Zuccalà (Roma) – Antonio Grassi (Milano) – Carlo Gallerati (Roma) – Luigi Franco Malizia (Bergamo) – Giorgio Rigon (Bressanone) – Maria Vodarich (Cesenatico) – Claudio Andronico (Roma) – Antonio Corvaia (Frosinone) – Roberto De Leonardis (Milano) – Cristina Bartolozzi (Firenze) – Walter Turcato (Milano) – Massimo Bardelli (Ancona) – Bruno Colalongo (Pescara) – Cristina Paglionico (Forlì) – Marco Romualdi (Roma).
Dalla edizione 2017 di FotoApPosta
Giorgio Tani (Firenze) – Teresa De Quartery (Caserta) – Valeria Di Maggio (Taranto) – Giorgio Paparella (Savona) – Luigi Sala (Milano) – Lino Aldi (Milano) – Lucia Leone (Manfredonia) – Mariano Fanini (Roma) – Mario Ingrosso (Milano) – Roberto Rognoni (Milano) – Vito Lisi (Napoli) – Alfonso Caccavale (Napoli) – Barbara Cantiello (Caserta) – Michele Vitulano (Manfredonia).
CASA MUSEO ROSSI
via Jovara 6/8 Casagiove (CE)
cell:338 7664471 – Tel:0823468794
Sito internet: http://www.giusepperossi.it – email: casamuseorossi@gmail.com – Youtube: “rossiscultore”
Youtube: https://youtu.be/ISYR3Q-pBqs
Facebook: https://www.facebook.com/giuseppe.rossi.798278 Facebook: Casa Museo Rossi
Aperto dal martedi al sabato dalle 15:00 alle 19:00 o su appuntamento
27 mercoledì Dic 2017
Posted Fotografia
inNessuna proprietà per la memoria
curatela e testo critico di Nora Iosia
14 dicembre 2017 – 20 gennaio 2018
Alla sua prima personale negli spazi della MAC Maja Arte Contemporanea, Veronica Della Porta presenta undici opere inedite realizzate tra il 2009 e il 2017.
Scrive Nora Iosia nel testo critico che accompagna l’esposizione: “Un album di undici immagini per questa seconda mostra personale di Veronica Della Porta, fotografie digitali su supporto di metallo, a presentare il lavoro di un arco di tempo, dal 2009 al 2017, in cui la poetica dell’artista si dichiara a piena voce: la felicità dello sguardo, che grazie alla facilità e alla immediatezza del mezzo fotografico, trova la sua possibilità, e gioca a richiamare alla memoria per il tempo appena necessario di uno scatto ciò che sfugge costantemente… il tempo e la memoria stessa.
La fotografia dunque non è che un pretesto poetico, una licenza poetica, perché Veronica Della Porta non è un fotografo nel senso più classico e acquisito del termine, non sussiste nel suo lavoro la domanda tecnica, né tanto meno l’interesse alla tiratura fotografica: sono infatti tutte immagini dove la matrice viene utilizzata in una sola occasione, come in un gesto pittorico unico e irripetibile; ci troviamo di fronte a delle carte in cui l’impressione fotografica è più affine ad una impressione grafica e pittorica, alleggerita dal peso della materia, libera da ogni schiavitù e tensione tecnica.
Grandi i formati di queste carte, in una esaltazione massima degli spazi a dilatare i dettagli e aumentare come in una cassa di risonanza emotiva il tema dell’assenza, del fuori scena, in un contrappunto costante tra l’immaginazione ancella dell’attimo e la realtà unica e possibile del “qui ed ora” imbevuta di immobilità del tempo. Una sorta di appunti dello sguardo a cercare spazi privati narranti, tracce di storie irripetibili, dettagli di forme che seducono l’occhio per un attimo ancora prima che il tempo passi come un estremo tentativo di scampare al dramma del divenire.
Le finestre in bianco e nero (Oblò del 2010, Omaggio a Le Corbusier 2012 e Finestra con tenda 2014) sono un elemento ricorrente negli anni: il fascino della forma-finestra a cui è affidata l’irruzione della luce sulla scena, dettaglio di possibili accadimenti, al tempo stesso punto di fuga dello sguardo e del pensiero.
In Omaggio a Le Corbusier la scena si apre su una coppia di lavandini silenti, in un tempo rarefatto come la luce che la finestra elargisce… di qui qualcuno passa o sta per passare, tutto è a vista, anche il possibile, il bello è affidato all’equilibrio tra il dentro e il fuori che la finestra suggerisce e in questo luogo persiste non dissacrato in alcun modo; La finestra con tenda richiama all’immaginazione ritratto di donna o modella in uno studio d’artista, o ancora un autoritratto: ne resta traccia tra le pieghe del tessuto o lungo la tenda un po’ discosta. Le forme anche qui sono indizi narrativi, sempre ricomponibili in nuove trame, in nuovi ritmi.
Annunciazione è un’opera dove gli elementi rintracciati dallo sguardo (la finestra con la luce dall’alto, la porta e l’arco del muro) suggeriscono mille immagini di Madonne a cui l’Angelo porta il verbo, e lo spettatore rintraccia le proprie figure, perché questo luogo con la porta aperta sullo sfondo sembra chiamare a sé i personaggi mettendo a fianco spazio umano e spazio divino, tutto può accadere oppure può essere accaduto, anche lo svolazzare della cappa dell’Angelo che irrompe dall’alto.
Nelle due opere della serie Lampade l’artista gioca la sua partita con la vanitas dell’esistenza, lasciando spuntare coraggiosamente il profumo di una metafora, quella della luce come presenza, del tempo come luce concessa e della festa come metafora della vita. E ancora Vanitas persiste nelle quattro nature morte perché qui forme e colori affiorano in tanta bellezza disposti come a suggellare un patto finale con la condizione di fragilità dell’esistenza tutta, la bellezza non si racconta, non è nelle parole, vive dello stupore di chi guarda.”
Nora Iosia, novembre 2017
VERONICA DELLA PORTA – Cenni biografici
Nasce a Modena nel 1964, vive e lavora a Roma. Scenografa e costumista, ha collaborato con diversi artisti (tra cui Mario Schifano e Isabella Ducrot), prima di intraprendere un autonomo percorso creativo. Le sue opere sono stampe digitali, prevalentemente in bianco e nero, ad unica tiratura. Del 2013 la prima personale, curata da Ludovico Pratesi, presso la galleria s.t. di Roma. Seguono collettive (L’oltre, l’altro e l’altrove, Roma 2017) e partecipazioni a fiere (Roma 2012, Affordable Art Fair; Bologna 2015, Set Up Fair; Londra 2015, Start Art Fair, Saatchi Gallery).
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16 lunedì Ott 2017
Posted Fotografia
in09/09/2017 – 31/10/201717:00 – 20:00
Il grande fotografo Cantini espone fotografie realizzate fin dagli anni Settanta sul tema del femminile visto nei suoi molteplici significati interpretandone le diverse sfaccettature.
La Barbagianna: una casa per l’arte contemporanea
Via di Grignano 25
Pontassieve (FI)
13 venerdì Ott 2017
Posted Arte, Fotografia
in